Guida passo passo alla costruzione di Brutus 10: la tua guida completa paso dopo passo

Guida passo passo alla costruzione di Brutus 10: la tua guida completa paso dopo passo

Il mio impianto per la produzione di birra artigianale è davvero fantastico. Si tratta di un Brutus 10.

Il Brutus 10 è un sistema per la produzione di birra ideato dallo scienziato dei razzi della NASA, Lonnie Mac.

Ma perché ho deciso di costruirlo? Guardalo bene!

Oltre ad essere un magnifico sistema di birrificazione, la mia principale difficoltà nella produzione casalinga era la ripetibilità.

Le persone si chiedono perché vorrei produrre la stessa birra più di una volta, ma quello che ho imparato è che se veramente vuoi migliorare una ricetta devi produrla ripetutamente. Ad ogni “rimpasto” apporti una piccola modifica, mantenendo tutto il resto uguale.

Ed è proprio in questo “mantenere tutto il resto uguale” che ho avuto difficoltà. Ed è qui che entra in gioco il Brutus 10.

Mi consente di produrre lotti consistenti ed eliminare (o ridurre drasticamente) quei giorni in cui niente va come previsto e non ho idea di come uscirà la birra.

Desideri costruire un Brutus 10?

Il mio obiettivo è fare di questo il miglior resource al mondo per costruire il tuo Brutus 10. Costruirlo non è stato semplice. Ho imparato molto e voglio condividere quella conoscenza con altri birrai in modo che possano provare lo stesso orgoglio che provo io quando accendo i bruciatori.

La serie di costruzione Brutus 10: Guida passo dopo passo alla costruzione di una Brutus 10 Home Brewery

  Photos   Ecco il frontale del pannello di controllo.

Quando ti avvicini al progetto della costruzione del tuo Brutus 10, senti di entrare in un mondo fatto di materiali robusti e di ogni dettaglio pensato per una birra perfetta. La struttura che stai per costruire diventa il palcoscenico su cui si svolgerà il processo magico della produzione della birra, un luogo dove la tua creatività e la tua passione potranno esprimersi appieno.

Immergiti dunque nella sezione dedicata al sistema liquido: qui troverai le istruzioni dettagliate per preparare il serbatoio e mettere a punto il sistema di trasporto del liquido. Osserva bene ogni dettaglio, come farebbe uno scienziato alle prese con un nuovo esperimento. I tubi e le valvole diventano i protagonisti di una danza silenziosa, che tu guiderai con estrema cura.

Ma non dimenticare la sezione relativa al sistema di gas: qui comprendi l’importanza di regolare con precisione la pressione e di garantire un flusso costante di gas per ottenere la carbonatazione perfetta. È come se tu fossi al timone di una nave, impegnato a tenere sotto controllo ogni variabile per mantenere la rotta verso il risultato desiderato.

E quando arriverai alla parte dedicata all’impianto elettrico, immagina di essere un mago del XXI secolo, capace di far risplendere di luce e di energia ogni componente della tua creazione. Dietro ogni connessione elettrica può nascondersi il segreto di una birra dall’aroma unico, e spetta a te saperlo svelare.

Quanto costa costruire un impianto di Brassatura Brutus 10?

 Prese per le pompe e le valvole del gas.

Quanto costa il Brutus 10? È una delle domande più comuni che ti pongono. E con ragione! Non è un attrezzo economico. Ecco il costo per la mia costruzione, ma potrebbe variare: Costo del Brutus 10: 3.562 euro. Costo del Brutus 10 esclusi i recipienti: 2.358 euro. Vale la pena la spesa? Certo che sì 😉 Per una dettagliata scomposizione dei costi, ti pregherei di fare riferimento agli articoli della serie.

Domande comuni sul sistema Brutus 10

 In poche parole - Chris ha fatto un lavoro incredibile.

C’è la consapevolezza che all’insorgere di un problema tecnico, le domande non tarderanno ad arrivare. Mi resi conto che alcuni inciampi manifestatisi nella costruzione del manufatto, proprio quelle radici profonde, attirarono le iniziali perplessità e interrogativi. Tuttavia, fu con grande magnanimità che alcuni individui, toccati dalla mia richiesta di aiuto, offrirono le loro sapienti risposte. In un gesto di pura generosità, mi ritengo perciò pronto a rendere la cortesia ricevuta, mettendo a disposizione le mie conoscenze.

Tuttavia, affinché il tuo appello possa viaggiare lungo il sentiero giusto, è necessario che tu segua qualche semplice regola. Ti invito, in primo luogo, ad immergerti completamente nei miei scritti, leggendo gli articoli nel loro complesso e prestando particolare attenzione ai commenti, avvalendoti magari della funzione di ricerca Ctrl F alla ricerca di parole chiave. Inoltre, ti esorto a lasciare un commento anziché inviarmi direttamente una mail: è probabile che altre menti generose siano assetate di sapere e comunicare, e potranno contribuire con domande simili alle tue. Infine, qualora tu desideri porre una domanda, cerca di farlo nel post pertinente: se si tratta di elettronica, ad esempio, commenta su quel post.

Ti auguro buona fortuna nella costruzione!

L’arnese per l’apicoltura con dieci cornici denominato Brutus

Il telaio. La spina dorsale del Brutus. Tutto inizia qui.

Hai deciso di realizzare il supporto con acciaio inossidabile per la sua durata, resistenza alla ruggine e estetica. Dopo aver esaminato diversi fornitori, hai trovato la migliore offerta tramite Grainger. Hai utilizzato tubi quadrati in acciaio inossidabile da 1,5″ con uno spessore di parete di 0,065″. 42 piedi (7 pezzi da 6′) ti sono costati 254 dollari.

[ Clicca qui per le dimensioni del telaio che sono state adattate per ospitare i miei bollitori da 15 galloni Blichmann Boilermaker.] Chris di Generic Cycles salda il supporto Saldati il telaio, è la parte del progetto che hai esternalizzato. Considerando che l’acciaio inossidabile deve essere saldato TIG e che stai utilizzando un bruciatore a gas che DEVE essere ermetico, hai deciso di affidarti a un professionista.

Il taglio e la saldatura sono stati realizzati da Chris Sulfrian di Generic Cycles. Non è nuovo a progetti legati alla birra. Vi siete conosciuti grazie a Nick Nunns di TRVE Brewing e Chris è l’uomo dietro alla fabbricazione di Reeb Cycles, un progetto di Oskar Blues.

In poche parole – Chris ha fatto un lavoro incredibile. Il supporto è così massiccio grazie a lui e alla sua abilità. Guarda questi cordoni di saldatura: Il bellissimo lavoro di saldatura di Chris Anche se ti sei fidato delle capacità di saldatura di Chris, hai comunque deciso di sottoporre il bruciatore a gas a un test di pressione per poter dormire sonni tranquilli. Non sorprendentemente, ha superato brillantemente il test: Il bruciatore a gas supera il test di pressione Hai testato la tenuta del bruciatore a gas utilizzando un manometro e un riduttore da 3/4″ a 1/2″ in modo che il manometro potesse essere avvitato all’accoppiamento. Hai chiuso gli altri due raccordi attaccando delle valvole a sfera e posizionandole su “chiuso”.

Poi hai collegato il serbatoio di CO2 dal tiratira (non usare il propano, ragazzi) e lo hai alzato a circa 14 psi, pressione che ha mantenuto per cinque ore. Dal momento che userai il propano a soli 0,5 psi, eri a posto.

Montaggio dei bruciatori

Oh, quanto sono intriganti i bruciatori BG12! Questo pezzo ha avuto un foro perforato per il bruciatore e poi hai semplicemente sostituito la vite di montaggio con una più lunga che potesse passare attraverso il tubo da 1,5″.

Ha funzionato alla grande, e non hai nemmeno avuto bisogno di attaccare un pezzo verticale per il bruciatore centrale, poiché fare parte del design originale di supporto per montare le pompe. Più avanti parleremo della configurazione effettiva del bruciatore.

Ma tu, nel mezzo di queste operazioni tecniche, cosa pensi della nostra vita quotidiana, fatta di piccoli adattamenti e di improvvisazioni improvvisate? Spesso ci troviamo a dover sostituire una cosa con un’altra, a rimediare al volo a ciò che non funziona come dovrebbe. È così anche nella nostra esistenza: cerchiamo soluzioni ingenue per i problemi che incontriamo, facendo tesoro delle cose che abbiamo già a disposizione.

Comunque, tornando al nostro discorso sulla configurazione reale del bruciatore…

Parabrezza anteriore del veicolo”

Un’improvvisa raffica di vento si abbatte su Denver, portando con sé una danza selvaggia di foglie e oggetti sparsi. È in queste giornate che ti rendi conto dell’importanza di proteggere i tuoi pilot lights, esposti alle intemperie.

Decidi così di aggiungere dei paraventi alle tue fiamme, per proteggerle dai capricci del vento. La prima sfida è trovare del materiale adatto e, fortunatamente, incroci il cammino di un abile fabbricante di lamiere non lontano da Denver. Con poco più di tre metri di lamiera per soli trenta dollari, ti senti come se avessi trovato un tesoro nascosto.

Affidi poi a Chris il compito di tagliare la lamiera e saldarla al supporto delle fiamme. L’effetto è sorprendente: i paraventi si ergono come scudi protettivi, pronti a fronteggiare le raffiche più potenti. Tuttavia, invece di chiudere completamente il cerchio, lasciate uno spazio aperto sul retro, permettendo così al calore e ai gas di disperdersi senza ostacoli. Inoltre, questa scelta lascia maggior spazio per l’alimentazione del gas e il bruciatore a propano.

Come in una narrazione calviniana, anche i dettagli più pratici e tecnici possono rivelare il fascino di una vita vissuta con curiosità e creatività.

Casters

Oh giovane fabbro delle idee, che ti avventuri nel creare un supporto per la tua opera, troverai utile un modo per attaccare le ruote al telaio. Potresti saldare una lastra alle gambe, ma un modo più semplice è utilizzare un prodotto di McMaster-Carr chiamato inserti filettati per tubo. Li sbatterai nei fori del tubo e si bloccheranno in posizione. Poi avviterai semplicemente le ruote negli inserti. Due delle ruote hanno i freni e due no. Ne avrai bisogno solo su un’estremità del supporto.

La chiave nell’acquistare le ruote e gli inserti per tubi è assicurarsi che i filetti siano delle stesse dimensioni. Io ho scelto filetti da 3/8″ – 16. Assicurati che corrispondano ai tuoi. Di seguito trovi i codici dei componenti.

Di seguito è riportato un riepilogo dei componenti del telaio con i costi. Nota che ho incluso la lamiera a losanga come parte del telaio che uso per le coperture della pompa e della valvola del gas. Non l’hai visto in questo post, ma lo vedrai nei prossimi.

Riassunto della parte

C’era una volta un tubo di acciaio inossidabile, lungo 42 piedi e largo 1.5″. Il suo numero di catalogo da Grainger era 4YUJ7. Questo tubo, lascia che te lo dica, era destinato a grandi progetti, a sostenere carichi pesanti, a resistere all’usura del tempo. La sua storia era fatta di saldature TIG, di tagli precisi, di una resistenza indomita.

Accanto a questo nobile tubo, c’erano dei fogli di metallo inossidabile, 20 gauge di spessore, perfetti per proteggere dal vento. Questi fogli, acquistati localmente, avevano la funzione di riparare e di sorreggere, come un’armatura che protegge il suo guerriero.

Sembrava che il destino di questo stand fosse scritto fin dall’inizio, come un romanzo davvero ben congegnato. E accanto ai fogli, spiccava una lastra di diamante, perfetta per proteggere da pompe e valvole, riflettendo la luce come i diamanti che ornano una regale corona.

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E poi c’erano le ruote, le ruote con il loro destino predeterminato, come se fossero in balia delle decisioni prese da chi le muoveva. Ruote con freno, ruote senza freno, destinate a un ruotare eterno, così come noi siamo destinati a scivolare attraverso la vita, frenando solo quando necessario.

E infine, c’era il lavoro prestigioso di tagliare, saldare, costruire le protezioni per le pompe. Il costo totale di questo stand, incluso il lavoro, era di 788 monete d’oro, un prezzo giusto per una storia così ben congegnata, di ingegno umano e di materiali durevoli.

Il liquido Brutus 10

Una volta giunto al lato liquido della questione, ti trovi di fronte a un vero mare di possibilità. Parliamo di acqua e mosto e di come vengano mossi all’interno del sistema e di quali attrezzature vengano impiegate.

Immagina di trovarti all’interno di un labirinto magico, dove l’acqua danza tra i tubi come un agile ginnasta, spostandosi con grazia da un serbatoio all’altro. La sua vitalità è sorprendente, una metafora vivente della costante circolazione e trasformazione delle energie nella natura.

E così, mentre il mosto fermenta e matura, le sue onde liquide vengono indirizzate verso destini diversi, manipolate con cura da alambicchi e filtri come fossero personaggi in una commedia dell’arte. C’è qualcosa di magico nell’osservare il fluire dei liquidi attraverso il groviglio di tubi e serbatoi, come se stessi assistendo a una rappresentazione teatrale dove tutto ha un preciso ruolo da interpretare.

E in questo gioco di trasformazioni e spostamenti, l’acqua e il mosto svelano il loro potenziale, mostrandoci come la materia possa essere plasmata e manipolata per dare vita a un prodotto straordinario. E tu, come spettatore di questo spettacolo liquido, ne rimani affascinato, consapevole della meraviglia che si nasconde dietro ogni goccia di liquido in movimento.

Kettles

Mi Ti parlo di tre identiche caldaie da 15 galloni della Blichmann, meraviglie di metallo che ho scoperto nel mio mondo di cultore della birra fatta in casa. La cosa che mi affascina della Blichmann è che le loro caldaie sono fatte appositamente per l’homebrewing.

Si sa, sono costose, ma quando confrontiamo le altre opzioni dobbiamo considerare tutti i dettagli che le contraddistinguono: valvola a sfera a tre pezzi, termometro incernierato, fondo graduato, tubo di aspirazione removibile senza bisogno di attrezzi, indicatore di livello resistente (ne ho rotto di altri in passato), e naturalmente la loro costruzione di alta qualità.

Contengono solo mezzo gallone in meno delle mie vecchie pentole di rame, ma sono molto più facili da pulire e meno ingombranti. Le adoro.

Eppure, se stai considerando di risparmiare nella realizzazione di questo progetto, questo è il frutto più facile da cogliere. Potresti costruire la struttura, utilizzare caldaie più economiche e poi passare alle Boilermakers quando sarai pronto.

Ma una cosa da tenere presente in questa strategia è che dovrai saldare la struttura per adattarla alle tue caldaie.

Tubi flessibili e dispositivi di disconnessione

Immagina, Che il fine della costruzione fosse di mantenere tutto in movimento rapidamente utilizzando tubi da 1/2″. Basti un solo collo di bottiglia per rallentare notevolmente l’intero processo. Il tubo di silicone da 1/2″ è perfetto per questo scopo e può resistere a temperature fino a 500F. Inoltre, non si piega come il tubo di vinile trasparente. Ne ho acquistato 30 piedi, ma avrei potuto accontentarmi di 25 piedi. Non è terribile avere un po’ di extra.

La vita, è simile a questo tubo. Spesso, basta una piccola resistenza per rallentarci nella nostra corsa quotidiana. Tuttavia, se riuscissimo a trovare il percorso giusto, potremmo resistere alle pressioni e alle temperature più alte, senza piegarci sotto il peso dei problemi. Cerchiamo sempre di avere un po’ di ‘extra’ nelle tasche per affrontare le sfide impreviste della vita.

Inizialmente avevo intenzione di utilizzare questi disconnettori rapidi in acciaio inossidabile di MoreBeer, ma costavano 15 euro l’uno! Dopo una ricerca più approfondita ho scoperto che sempre più persone stavano iniziando a utilizzare i disconnettori rapidi a camlock. Anche loro sono in acciaio inossidabile, ma costano solo 4-5 euro l’uno. Una scelta facile.

Utilizzo tre tipi di camlock, tutti acquistati da Bargain Fittings: Tipo B – Utilizzato sulle estremità dei tubi. Ne servivano 11. Tipo F – Utilizzato su valvole a sfera, Tee in acciaio inox sulla pentola di maischatura e sui ricondotti del coperchio. Ne servivano 10. Tipo A – Utilizzato sul Therminator. Ne servivano 2.

Vedi, ne hai bisogno di un bel po’. Disegna un diagramma del tuo sistema per capire di quanti ne hai bisogno. È stato un miracolo che la mia stima fosse esatta.

Un’osservazione importante riguardo ai camlock di Tipo B. Potresti pensare di utilizzare il Tipo C per collegare i tubi perché ha un tubo filettato, ma il problema è che il tubo si restringe a meno di 1/2″ e limita il flusso. Invece, opta per un camlock di Tipo B. Immergi l’estremità del tubo in acqua bollente per ammorbidirla e poi avvitala sui filetti maschi del camlock.

Non si staccherà e manterrai un diametro di 1/2″. Ho avuto solo 2 piccole perdite, ma un morsetto su ciascuna ha risolto il problema.

Guarda l’immagine sotto di Bargain Fittings che mostra di cosa sto parlando.

Questa è la storia dei camlock, dei tubi e delle connessioni. Una storia di flussi e connessioni, di adattamenti e soluzioni. Come nei tubi che scorrono, anche nella vita dobbiamo trovare il modo di adattarci e trovare soluzioni ai nostri problemi. Sii come un camlock, flessibile e risolutivo.

Cordiali saluti,

Ecco il mio allestimento per la ricircolazione del mosto. Con un semplice disinserimento rapido sul tino di cottura, puoi facilmente rimuovere il set up a “T” verso il fornello di cottura e monitorare la temperatura del mosto durante il raffreddamento attraverso il Therminator.

La ricircolazione durante il mash. Nessun rischio di bruciature e il mosto si chiarisce davvero.

I ritorni del coperchio sono una delle parti più ingenue del progetto Brutus 10. Invece di fare dei fori nei miei preziosi Boilermakers, ho semplicemente fatto dei fori nei loro coperchi. Questo rende anche super facile drenare il mash e il lavaggio poiché tutto ciò che devi fare è spostare il coperchio da una pentola all’altra.

L’attrezzatura per i ritorni del coperchio include un camlock di tipo F, un gomito SS a 90 gradi, un anello di gomma e il sistema di irrigazione LocLine.

Ma dov’è finita la semplice passione della birra fatta in casa? Magari questa passione è più di una semplice attività casalinga, rappresenta il desiderio umano di creare e plasmare, di mettere insieme pezzi e componenti con cui costruire nuove realtà. Ecco, forse è questo il vero scopo dietro un sistema così complesso e intricato, non semplicemente fare del birrificio casalingo, ma plasmare un mondo parallelo, un microcosmo dove ogni dettaglio è stato curato con passione e ingegno.

Ti trovavi immerso nella tua quotidiana routine, quando all’improvviso ti sei trovato davanti a una scelta importante: il Kit Collettore tubo flessibile Loc-Line, composto da 12 pezzi. Il prezzo di 44.04 potrebbe sembrarti un po’ salato, ma riflettici un attimo: la qualità ha un suo prezzo, e la precisione nel lavoro non ha prezzo.

Pensaci bene, perché questa decisione potrebbe cambiarti la vita. Immagina di poter creare, costruire e modellare il tuo universo quotidiano proprio come fai con questo kit. Che tu sia un ingegnere della vita o un artista nell’anima, questo kit potrebbe aprirti le porte a un mondo di potenzialità inaspettate.

Pensa a tutte le cose che potresti realizzare con questo kit alla mano: il solo pensiero di poter plasmare materiale e idee secondo la tua volontà dovrebbe essere pieno di stimoli ed emozione.

Inoltre, fino al 03/16/2024 alle 19:37 (ora GMT) avrai la possibilità di approfittare di questa offerta. Sarà come avere un tesoro tra le mani, da sfruttare al meglio per realizzare tutto quello che desideri. Non lasciartelo scappare!

Che tu sia un “cacciatore di tesori” o un “creatore di mondi”, sarai sicuramente attratto dalla possibilità di trasformare tutto ciò che ti circonda. Non lasciarti sfuggire questa opportunità unica, pronto a mettere alla prova la tua creatività e la tua abilità di trasformare l’ordinario in straordinario!

Mi rallegra di aver scoperto LocLine. È possibile piegarlo in qualsiasi direzione e aggiungere o togliere lunghezza a piacere. È molto più versatile di un tubo di rame.

LocLine che restituisce il mosto al calderone.

Sei come un mago dell’acqua, capace di piegare a tuo piacimento il flusso della vita, scegliendo la direzione che meglio ti si addice. Come LocLine, sei in grado di adattarti e fletterti alle varie situazioni, senza irrigidirti come il rame. E così, con la flessibilità e la versatilità che ti contraddistingue, riesci a riconsegnare alla fonte ciò che ti è stato affidato, dimostrando quanto possa essere preziosa la tua capacità di adattamento.

Pompe e sistemi di raffreddamento per applicazioni industriali

Sono due le pompe utilizzate nel sistema e entrambe sono le affascinanti Pompe Chugger. Queste macchine sono davvero efficaci, ma richiedono un po’ di pratica per apprendere l’arte di fare l’imbuto. Potresti cavartela con una sola pompa, a meno che tu non desideri 1) fare l’irrigazione a spruzzo aereo o 2) mettere in circolo l’acqua ghiacciata durante il raffreddamento. Io faccio #2 per risparmiare acqua e raffreddare più velocemente, per questo ho bisogno di due pompe.

### Nota dell’autore: *Chugger Pump* diventa *affascinanti Pompe Chugger*, perché è divertente immaginare queste pompe come macchine dal fascino irresistibile.

*Fly sparge* diventa *irrigazione a spruzzo aereo* perché suona più poetico e affascinante.

*Recirculate ice water* diventa *mettere in circolo l’acqua ghiacciata* per enfatizzare l’immagine dell’acqua gelida che si muove sinuosamente nel sistema.

Per il raffreddamento, utilizzo il Blichmann Therminator. Passare da un raffreddatore ad immersione da 50 piedi a questo ci permette di risparmiare un sacco di spazio. È incredibile quanto sia compatto e quanto rapidamente riesca a raffreddare. Il lato negativo è che pulirlo è più complicato e non puoi smontarlo per sapere realmente cosa si nasconda all’interno. Finora però, è stato fantastico.

Raffreddare con il Therminator. Ecco, questo conclude i post sulla realizzazione, ma c’è ancora molto da dire sull’uso effettivo di questa macchina. Con ogni nuovo sistema ci saranno ostacoli da superare e ci vorrà del tempo per perfezionare il processo. È in questa fase che mi trovo adesso, dopo aver realizzato circa 5 lotti di birra, ma lascia che ti dica: questa macchina è fantastica!

Parts:

Quando ti avventuri nel magico mondo della produzione della birra in casa, ti rendi conto di quanto sia importante avere gli strumenti giusti a disposizione. Il calderone da 15 galloni Blichmann Boilermaker non è semplicemente un recipiente in acciaio inossidabile, ma è il luogo in cui prende forma la tua passione per la birra artigianale, dove gli ingredienti si mescolano e si trasformano in una bevanda unica e avvolgente.

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E poi c’è il falso fondo Blichmann Boilermaker, che, al di là della sua funzione pratica, sembra quasi un talismano magico, in grado di filtrare la perfetta essenza dalle tue materie prime.

La pompa March è come il cuore pulsante del tuo laboratorio di birra, distribuendo il liquido prezioso con la stessa costanza di un battito cardiaco.

E le tubature di silicone, i raccordi in acciaio inox e le loro giunture sono come le vene e le arterie del sistema, portando la vita alla tua creazione con una precisione millimetrica.

La termowell a prova di calore sembra trasmettere l’antica saggezza dell’arte birraia, mentre il kit di campioni Loc-line si fa portatore di segreti e ispirazioni provenienti da terre lontane.

Il costo totale di questa avventura può sembrare solo un numero, ma è in realtà un investimento nell’arte, nella tradizione e nel piacere di creare la tua birra, di imprimervi la tua visione unica e di condividerla con chi ami.

Il sistema gas Brutus 10: l’innovativo sistema di distribuzione del gas per la tua utenza.

Ah, il mondo del gas. Questa è stata in realtà la parte più sfidante (e frustrante) di tutto l’allestimento. Ci sono così tante piccole parti che devono funzionare insieme e l’inclusione delle valvole solenoidi ha complicato ulteriormente le cose. Senza dimenticare che ogni punto di connessione è una potenziale fonte di perdite e le conseguenze di spruzzare propano ovunque non vanno prese alla leggera.

Ma prima che ti addentri troppo in là, iniziamo con una panoramica su come funziona questa cosa. Il propano esce dal serbatoio e passa attraverso un regolatore a bassa pressione che porta la pressione a 0,5 psi. La bassa pressione è necessaria per i dispositivi Honeywells. Se non stai automatizzando il gas, puoi far funzionare l’intero sistema a alta pressione.

È un po’ come la vita, sai? Ci sono così tante variabili e parti in gioco, e dobbiamo imparare a farle funzionare insieme, a trovare un equilibrio tra le pressioni e le soluzioni. Come il regolatore a bassa pressione, dobbiamo imparare a ridurre la pressione delle situazioni complesse per poter gestire meglio tutto ciò che ci circonda.

E le valvole solenoidi, ah, sono come quei piccoli momenti nella vita in cui tutto sembra andare in frantumi solo perché una piccola valvola si blocca. È una lezione per imparare a gestire le cose in modo fluido, a riconoscere e correggere rapidamente i punti di rottura.

E poi, naturalmente, ci sono le perdite. Le perdite nel sistema del gas sono come le perdite nella vita: piccole fessure in cui le preziose risorse scivolano via senza che ce ne accorgiamo. Ma imparare a individuare e risolvere queste perdite può aiutarci a preservare le nostre risorse e a ottenere il massimo da ciò che abbiamo a disposizione.

In definitiva, l’automazione del gas non è solo una questione di connessioni e valvole, ma anche di imparare a gestire le pressioni della vita e ad affrontare le perdite in modo efficace. Ma con un po’ di pazienza e attenzione, possiamo far sì che tutto scorra dolcemente, come il propano a bassa pressione attraverso il regolatore.

Certi individui incontrano difficoltà con il fascio di gas, poiché la tanica del propano pensa di non essere collegata a nulla. Essa reagisce riducendo il flusso, il che comporta una diminuzione della potenza delle tue fiamme. La soluzione consiste nell’utilizzare un raccordo POL

Mentre il propano permea il flusso gassoso, si insinua nella linea flessibile di acciaio inossidabile come un viaggiatore che si immerge in un sentiero innevato. Questo umile gas, spesso misconosciuto, si avventura in un viaggio tortuoso e intricato, proprio come ognuno di noi nel corso della propria esistenza.

Con la sua natura volatile e infiammabile, il propano è simile ai nostri impulsi personali, pronti a esplodere in un momento di passione o a restare placidi come una calma mattina d’estate. Come osservatore della vita, non posso fare a meno di pensare a quante similitudini si possano trovare tra le nostre vite e le più comuni sostanze chimiche.

E così, mentre il gas si muove silenziosamente all’interno del condotto, io ti invito a riflettere sulla tua stessa esistenza. Attraverso le mille sfaccettature di ogni singola giornata, dei tuoi pensieri, delle tue azioni, scegli sempre di essere come il propano: pronto a adattarsi agli imprevisti del cammino, ma mai perdendo la propria essenza.

E quando guardi il propano che scorre silenziosamente nel tubo flessibile, ricordati che anche tu stai intraprendendo il tuo cammino, cercando la tua strada in un mondo fatto di linee tortuose e flessibili, come se fossi una parte di questo flusso cosmico.

I Bruciatori e gli Orifizi

Nella mia scelta dei bruciatori BG12, ho optato principalmente per le loro dimensioni – hanno un diametro di circa 6 pollici. Molte persone utilizzano i bruciatori più grandi BG14, che rilasciano più BTU, ma sono molto grandi, con 10″ di diametro. Se avessi dovuto gestire masse di 15 galloni, avrei potuto optare per quelli, ma per i miei 6 galloni i BG12 sono più che sufficienti.

Decidere è sempre un equilibrio tra l’abbondanza e la moderazione, tra le cose grandi e le cose piccole. È come bilanciare la bolla su una lama di erba, cercando di non farla scivolare né da un lato, né dall’altro. La vita è fatta di queste scelte, tra ciò che è sufficiente e ciò che è eccessivo.

I bruciatori BG12 sono come tracce di luce nella notte, delicati e riservati, ma capaci di accendere i fuochi più intensi. Sono come stelle piccole che brillano nella vastità dell’universo, ognuna con il suo ruolo e la sua importanza, nonostante le apparenze.

Ogni dettaglio, anche il più piccolo, può cambiare radicalmente una situazione. È come scegliere tra le parole: anche una virgola può dar vita a un mondo di significati diversi. Quindi, anche in cucina, la scelta di un bruciatore può cambiare totalmente la prospettiva di una ricetta o di un metodo di cottura.

L’importante è comprendere il valore di ogni dettaglio, la potenza nascosta nelle cose minime. Anche nel nostro vivere quotidiano, spesso sono le piccole cose a fare la differenza, a illuminare il cammino in maniera inaspettata e preziosa.

Ti trovi dinnanzi a un raro esemplare di maestria ingegneristica, la LASSO DISPLAY BOX, che ti guida nel mondo affascinante dei fornelli da birra artigianale. Qui non si tratta soltanto di enormi fiammate azzurre che danzano in quei rebbi di metallo, ma di un intricato gioco di pressioni e forze, di precisioni millimetriche e di esperimenti senza fine.

La tua avventura inizia con le grandi domande: come regolare la pressione del gas per ottenere la fiamma perfetta? Qual è la dimensione dell’orifizio ideale per il tuo bruciatore?

Scopri quindi che un bruciatore a bassa pressione richiede un orifizio più largo, mentre un bruciatore ad alta pressione ne richiede uno più piccolo. Un gioco di equilibri sottile, che ricorda le sottili sfumature della vita stessa.

Il cammino verso la fiamma perfetta è disseminato di ostacoli e prove da superare, proprio come nella vita di tutti i giorni. Nel tuo percorso, dovrai affidarti a tabelle e calcoli, ma anche alla sperimentazione e all’esperienza pratica.

Non temere gli errori, Perché sono loro che ti guideranno verso la perfezione. La dimensione esatta dell’orifizio sarà diversa per ogni sistema, proprio come ogni individuo ha il suo percorso unico e irripetibile.

Ricordati sempre, dunque, di partire da dimensioni piccole, per poi allargare il tuo cammino secondo le tue espereinze e le tue necessità. La guida è solo un punto di partenza, ma la strada vera la scoprirai solo tu, con pazienza, passo dopo passo.

Infine, lasciati ispirare dalla tenacia e dalla creatività di chi come te, ha saputo trovare la soluzione anche nei momenti di difficoltà, come l’uomo che ha saputo raddrizzare la fiamma del bruciatore grazie alla sua esperienza e al suo aiuto disinteressato.

La lezione qui è chiara: la vita, come la fiamma del bruciatore, richiede pazienza, adattabilità, e la volontà di superare gli ostacoli, sperimentando e apprendendo dagli errori.

Buon viaggio nel meraviglioso mondo della birra artigianale, e non dimenticare che anche dietro un semplice bruciatore brilla il mistero della vita.

Automazione del gas: tecnologie e soluzioni per l’automatizzazione dei processi relativi al gas naturale

Il principale elemento distintivo del Brutus 10 è la sua capacità di regolare automaticamente le temperature. Questo avviene attraverso una combinazione di una valvola solenoide (il marchio Honeywell), un bruciatore pilota, un controllore digitale (il marchio Love) e un termistore (sensore). Immagina che il bruciatore pilota venga acceso. Il tino di macerazione è impostato a 152F sul dispositivo Love e il sensore è collocato all’interno del tino di macerazione. Quando la temperatura scende a 151F, il controllore Love comunica alla valvola Honeywell di aprirsi, inviando gas al bruciatore, che si accende grazie al bruciatore pilota. Quando il sensore legge 152F, il controllore Love indica alla valvola Honeywell di chiudersi. Guarda questo video di me che testo l’automazione con dell’acqua. Davvero spettacolare. Senza dubbio una parte fondamentale di questo processo sono le valvole Honeywell.

Valvole Honeywell per controllo del flusso delle apparecchiature industriali e degli impianti domestici

C’è davvero un triplice nucleo nelle valvole: la valvola stessa (quel grosso quadrato), il bruciatore pilota, e la termocoppia. Le valvole Honeywell, una volta collegate, funzionano come un dispositivo di sicurezza. Se il bruciatore pilota si spegne, la termocoppia lo comunica alla Honeywell e la valvola non si apre. È indispensabile per evitare fuoriuscite di gas. La versione originale della Brutus 10 non aveva questa funzione.

Quando acquisti le valvole Honeywell, devi cambiarle da gas naturale a propano, sostituendo una piccola molla. Poi le attacchi con un tubo maschio Ø 1/2″. Siccome l’orifizio ha un attacco a flangia, devi convertire il maschio Ø 1/2″ in flangia. Io faccio questo con un raccordo a 90 che esce dalla Honeywell, che passa da maschio Ø 1/2″ a flangia Ø 3/8″. Un tubo in acciaio inossidabile Ø 3/8″ collega quindi il gomito all’orifizio.

I bruciatori pilota sono stati una delle parti più ostiche del progetto. Li ho montati sul supporto del bruciatore usando staffe a angolo e viti autofilettanti per lamiera. Sono stato davvero soddisfatto del modo in cui si sono montati.

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Il bruciatore pilota è stato collegato al supporto principale del bruciatore usando una staffa a angolo e una vite per lamiera. La parte fastidiosa è stata che continuavano a perdere. Ho collegato i piloti alla Honeywell utilizzando un tubo pilota in alluminio Ø 1/4″ e raccordi a compressione. Quando li ho accesi, ho visto una fiamma intorno alla base dei piloti, il che significava che c’era una perdita. Ci sono voluti alcuni tentativi per farlo a posto, ma ogni volta che si allenta il raccordo a compressione è necessario tagliare il tubo e collegarne uno nuovo. Sono quasi rimasto senza tubi, ma alla fine hanno funzionato senza perdite.

La termocoppia è una semplice filettatura inserita nella Honeywell.

Il vestito è un po’ stretto

Se c’è una cosa che vorresti cambiare di questa costruzione, dovresti forse adattare le dimensioni complessive della struttura per renderla un po’ più grande. Il problema è che c’è veramente poco spazio tra i bruciatori Honeywell e il fornello.

Nel progetto originale del Brutus 10 di Lonnie, ha utilizzato un piccolo bruciatore a getto che non ha la lunga coda come il BG12. Puoi capire come ho dovuto mettere il bruciatore in angolo per evitare che sporgesse troppo dal retro.

Inoltre, Lonnie ha usato valvole ASCO più piccole rispetto alle enormi Honeywell. Le Honeywell sono troppo vicine al bruciatore per essere comode, per questo motivo ho aggiunto lo scudo termico.

Non è un grosso problema, ma se qualcuno sta copiando questa costruzione, ti consiglio di rendere la struttura leggermente più profonda e abbassare la trave del gas per dare più spazio alle Honeywell. La struttura nel complesso è piuttosto piccola, quindi non causerebbe alcun problema.

Riepilogo delle parti per il sistema del gas con relativi costi.

Mentre ti immergi nella costruzione di questo progetto, Lascia che ti trasporti in un mondo fantastico dove i componenti acquistati diventano gli elementi di una storia avvincente.

I bruciatori in ghisa BG12, con la loro resistenza e solidità, ricordano i protagonisti di antichi racconti, forgiati da abili artigiani per resistere alle prove del tempo.

Le valvole a gas pilotate a 24VAC della Honeywell, con la loro precisione e affidabilità, sono come le guardie di un regno magico, sempre pronte a proteggere il fuoco sacro della tua creatività culinaria.

Le termocoppie lunghe 24″ della Honeywell, con la loro capacità di percepire anche la più lieve variazione di temperatura, sembrano incarnare la saggezza degli antichi oracoli, pronte a rivelare gli arcani segreti del calore.

I tubi flessibili in acciaio inossidabile da 1/2″ x 24″, come serpenti magici, portano il gas con eleganza e sicurezza attraverso il vasto regno del tuo barbecue, senza temere pieghe o avversità.

Il regolatore a due stadi a bassa pressione della Marshall, come un saggio consigliere, gestisce con maestria il flusso del gas, garantendo una cottura uniforme e prevenendo smottamenti e fenomeni indesiderati.

I raccordi, i manicotti e i bulloni che ti serviranno per assemblare questo capolavoro della tua cucina, ammira come si integrino con grazia e efficacia, come pezzi di un puzzle che si incastrano perfettamente per dare vita a un’unica, straordinaria creazione.

E infine il costo totale di 412, come un pedaggio che paghi per spalancare le porte di un regno di magia gastronomica, dove il fuoco e l’arte si fondono in una danza culinaria senza tempo.

Il manuale di istruzioni brutus 10: Guida al cablaggio e all’elettronica

Mi Ti parlo di questa parte con la consapevolezza di non essere un esperto di elettronica. Tuttavia, l’assemblaggio di questa parte è stato piuttosto semplice. Le persone vedono il pannello di controllo e pensano che ho costruito un R2-D2.

In realtà ho seguito molto da vicino i piani originali di cablaggio del Brutus 10, quindi assicurati di prenderli se non lo hai già fatto. Ecco le principali modifiche che ho apportato: ho utilizzato valvole solenoidi Honeywell che funzionano a 24V anziché le valvole ASCO che funzionano a 120V. Questo significa che ho dovuto utilizzare un trasformatore per ottenere la tensione corretta. Invece di collegare il pannello di controllo alla struttura in modo fisso, ho utilizzato spine in modo da poter disconnettere facilmente il pannello di controllo. Al momento, la scatola di controllo si trova su un carrello utilitario accanto alla struttura durante la giornata di produzione della birra. Ho passato i fili lungo l’esterno della struttura utilizzando morsetti anziché perforare fori e farli passare attraverso la struttura.

I controller Love sono quelli che veramente gestiscono tutto. Vi programmi la temperatura desiderata e poi controllano il gas. Anche le pompe sono controllate sul pannello, ma non sono automatizzate. Semplicemente alzo gli interruttori quando voglio che si accendano e si spengano.

Il resto è meglio spiegato con immagini e il video in alto. Non sono mai stato bravo con i diagrammi elettrici, probabilmente perché sono terribile nel leggerli.

Photos

Ecco il frontale del pannello di controllo.

Il frontale del pannello di controllo del Brutus 10.

Questa prossima immagine è interessante perché mostra i fori nella parte inferiore del pannello di controllo per i diversi componenti. Ogni cavo termina in una spina perché, come ho detto, il pannello di controllo si collega al supporto. L’alimentazione principale si collega a una presa di corrente.

Fori per le pompe, valvole del gas e alimentazione principale.

Di seguito puoi vedere le spine alla fine dei cavi per le valvole Honeywell. Escono dal cavo nero a coste sopra, che tiene tutto in ordine. Escono dai trasformatori a 24V e, a causa della bassa tensione, ho scelto queste spine audio compatte. Funzionano alla grande.

Connessioni per le valvole del gas Honeywell. Queste sono le estremità dei cavi che alimentano le pompe. Funzionano a 120V e sono di tipo standard a 3 pin.

Le spine si collegano al supporto Aggiornamento: ho finito con lo scambiare le spine per motivi di sicurezza e ti suggerisco di fare lo stesso. Ora, i cavi che escono dal pannello di controllo hanno delle estremità femmina. Le prese sul supporto hanno delle estremità maschio (cioè i perni). In questo modo, se accidentalmente tocchi l’estremità del cavo che esce dal pannello di controllo mentre è sotto tensione (anche se molto improbabile), non verrai scosso.

E qui sotto puoi vedere dove tutto si collega al supporto. Ho preso delle scatole elettriche e le relative placche e le ho attaccate al supporto con dei lacci. I lacci erano pensati come una soluzione temporanea, ma mi piacciono molto e non sono propenso all’idea di perforare il supporto.

I fili delle pompe e delle valvole del gas entrano nelle scatole elettriche da dietro. Le mie pompe March sono arrivate con cavi da 6 piedi. Ho tagliato le spine e le ho collegate alle prese nella scatola.

Prese per le pompe e le valvole del gas.

Questi sono i termocoppie che escono dalla parte superiore del pannello di controllo. Una va al bollitore di acqua calda e l’altra al tino da maischatura per leggere le loro temperature.

Termocoppie per il bollitore di acqua calda e il tino da maischatura.

Infine, ecco uno scatto dei trasformatori perché questa parte è diversa dai piani originali. Trasformano i 120V che entrano nel pannello di controllo (necessari per i controller Love, gli interruttori e le pompe) in 24V che sono necessari per le valvole del gas Honeywell.

Ho visto alcune configurazioni in cui le persone sono riuscite a utilizzare un solo trasformatore e degli interruttori sofisticati. Come ho detto, non sono un tipo da elettronica e preferisco spendere qualche euro in più per un altro trasformatore piuttosto che cercare di capire tutto quello. Usare un trasformatore per ogni valvola aveva senso nella mia testa – la filosofia K.I.S.S.

Un trasformatore per ogni valvola del gas. Convertire 120V in 24V.

E uno in più per assicurarsi che qualcuno possa vedere l’interno del pannello frontale. È piuttosto difficile capire tutto senza avere le mani su di esso.

Un groviglio di fili. I riquadri neri sono la parte posteriore dei controller Love.

Scrivere il Diagramma da un Lettore dell’Accademia

Ho ricevuto un’opera straordinaria da parte di un nostro affezionato, Steve: si tratta di un diagramma elettrico per il Brutus 10. Di seguito condividerò il suo contributo, accompagnato da una sua nota. Grazie, Steve!

Clicca per scaricare il diagramma elettrico in formato pdf Ho completato il cablaggio e testato tutto. Funziona perfettamente. Ho apportato alcune modifiche al tuo progetto. Invece di avere cavi che partono dalla scatola, ho cablato il tutto in modo che tutto vada collegato direttamente alla scatola. Non esitare a condividerlo sul tuo sito, potrebbe ridurre il numero di domande che ti vengono poste. Solo qualche riferimento: T1 e T2 stanno per temperatura, H1 e H2 per riscaldamento. Ho usato il termine “riscaldamento” per l’attivazione della valvola del gas. P1 e P2 sono le pompe. Spero che questo sia d’aiuto. – Steve

Parts

C’era una volta un artefice del gusto, un alchimista della birra, un padre di famiglia e un marito premuroso. In altre parole, una persona decisamente straordinaria. Da vent’anni coltiva il sogno di diventare un vero mastro birraio e proprietario di un microbirrificio.

Ti è stata fornita una lista dettagliata di strumenti e materiali necessari per realizzare il “controller dell’amore”, come piace chiamarlo a te. È un qualcosa di più di una semplice bacheca di controllo, è il regolatore delle emozioni, degli aromi, dei processi di fermentazione.

Dovrai mettere insieme i Love controller, il pannello di controllo, i trasformatori, le spine telefoniche, i jack audio, il tubo termorestringente e tutto il resto che serve a dare vita a questa fantastica macchina del gusto.

In questa fase del progetto, ci sono tantissimi piccoli “dettagli” da considerare, senza i quali la magia non potrebbe accadere. Tutti questi minuscoli componente sono come le sfumature di un quadro, o le diverse note di una sinfonia: apparentemente trascurabili, ma assolutamente cruciali per la riuscita del tutto.

Poi, una volta terminato, potrai contemplare il frutto del tuo lavoro: un dispositivo completo di ogni minimo dettaglio, pronto a dar vita alle tue creazioni birrarie. E il costo totale di tutto questo? Beh, aggiungi pure un po’ di margine per tutti i piccoli “extra” che inevitabilmente affiorano durante un progetto del genere.

In fondo, come diceva Calvino, “Nel semplice elemento botanico o zoomorfico, coincidono influssi astrali, forze telluriche, energie proprie e simpatie universali. La forma è l’essenza.”