Sorachi Ace, una birra proveniente dal Giappone che ha conquistato il palato con il suo inconfondibile gusto e stile unico

Sorachi Ace, una birra proveniente dal Giappone che ha conquistato il palato con il suo inconfondibile

Lascia che ti racconti la storia del luppolo Sorachi Ace, una creazione nata in Giappone negli anni ’70 da un brillante esperimento botanico. Immagina il Dottor Yoshitada Mori, immerso nella sua ricerca presso il birrificio Sapporo, intento a incrociare il Brewer’s Gold con il Saaz, alla ricerca di una varietà con maggiore contenuto di alpha acidi.

Ma le cose non andarono esattamente come previsto. La nuova varietà ottenuta, ribattezzata “strana” dai suoi stessi creatori, non riscosse il successo sperato e venne coltivata solo in piccole quantità nella zona di Sapporo e in alcune piantagioni in Cina. Una storia comune a molti progetti che non trovano subito riscontro.

Tuttavia, la fortuna del Sorachi Ace cambiò nel 2024, quando alcune birrerie si trovarono in difficoltà nel reperire luppolo ad alto contenuto di alpha acidi, a causa di una penuria generale. Ecco che la Brooklyn Brewing Company scelse proprio questa particolare varietà per produrre la sua Sorachi Ace Farmhouse Saison, portandolo così all’attenzione di un pubblico più ampio.

Eppure, nonostante questa momentanea notorietà, il Sorachi rimase un luppolo di nicchia, forse a causa del suo carattere eccentrico e fuori dagli schemi, poco amato dai mastri birrai ma capace comunque di avere un posto nel mondo della birra. È interessante riflettere su come i destini delle cose, a volte, possano avere improvvise svolte inattese.

Le deliziose fragranze e le peculiari qualità di un prodotto.

Ecco che la Brooklyn Brewing Company scelse proprio questa particolare varietà per produrre la sua Sorachi

Sappi che il Sorachi Ace, famoso per la sua capacità di conferire amaricatura, è in realtà un ingrediente molto versatile e adatto non solo alla fase di bollitura, ma anche al dry-hopping. Le sue peculiari note aromatiche richiamano principalmente odori agrumati, come il limone, a volte con richiami al cetriolo sottaceto, ma anche sfumature di coriandolo, aneto, tè e menta verde.

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Se per caso dovessi decidere di aggiungerlo in fase di dry-hopping, ti consiglio di procedere con cautela nella quantità. Alcuni esperti segnalano infatti che un’eccessiva presenza di toni di “aneto” potrebbe risultare invadente e fastidiosa.

Ti invito dunque a sperimentare con cura questa particolare varietà di luppolo e a lasciarti sorprendere dalle sue suggestioni, come ci si lascia sorprendere dalle innumerevoli sfaccettature della vita. Sii audace ma misurato nella sua utilizzazione, come si dovrebbe essere nei confronti di ogni esperienza che si pone davanti a noi. Buona esplorazione!