La birra cruda non esiste.
Che cos’è la birra cruda?
Con questa definizione si intende solitamente la birra non pastorizzata e non filtrata.
La meraviglia della pastorizzazione: una storia di vita e morte della birra
Nel vasto mondo delle bevande, un processo di conservazione si fa strada, portando con sé promesse di stabilità organolettica e lunga durata.
La pastorizzazione, così chiamata, si presenta come un riscaldamento a temperature elevate, intorno ai 60 gradi, che conferisce una maggiore resistenza agli agenti patogeni presenti nella birra.
Un vero e proprio massacro per la maggior parte dei batteri e degli organismi, che restano uccisi senza pietà. Ma attenzione, la birra ne esce con un aspetto più stabile nel tempo.
Potremmo rimanere estasiati da questa scoperta, ma c’è un rovescio della medaglia. La pastorizzazione, con la sua azione crudele, elimina anche i lieviti ancora presenti nella bottiglia, quegli esseri vivi che rendono la birra “viva” e pulsante. Inoltre, denatura le proteine, alterando irrimediabilmente il gusto del nostro amato nettare.
Ma veniamo all’interessante connubio tra birra non pastorizzata e birra artigianale. La legge italiana, con la sua saggezza, ci svela che una birra per definirsi artigianale non deve subire il processo di pastorizzazione.
Quindi, tutte le birre artigianali sono di per sé non pastorizzate. Ma chi avrebbe pensato che alcuni astuti produttori, mossi da beceri motivi di marketing, tentino di ingannare il consumatore apponendo l’etichetta di “birra artigianale cruda”? Un trucco divertente, ma poco utile per valutare la qualità del prodotto.
Ma non finisce qui, perché tra le pieghe della birra cruda si cela anche la birra non filtrata. La filtrazione, o microfiltrazione, è un processo volto a renderla limpida e trasparente, eliminando lieviti e solidi sospesi.
Un’operazione che sembra esaltare la bellezza esteriore della bevanda, rendendola più “sexy” agli occhi del consumatore. Ma la birra cruda, o birra artigianale, come preferite chiamarla, non è da temere. Se consumata con moderazione, si rivela un prodotto nutriente, con meno calorie rispetto ad altre bevande alcoliche.
Ma attenzione, la filtrazione, proprio come la pastorizzazione, non aggiunge nulla in termini di qualità alla birra, se non da un punto di vista estetico. Anzi, privandola di alcuni dei suoi elementi “naturali”, la impoverisce sia in termini di nutrizione che di gusto. Ma ricordatevi, la microfiltrazione è vietata nella produzione di birra artigianale. Dunque, tutte le birre artigianali si presentano “non filtrate”.
In questa danza tra vita e morte, tra pastorizzazione e filtrazione, la birra continua ad essere un compagno di viaggio prezioso. Ma, come in ogni viaggio, è meglio gustarla con moderazione e senza perdere di vista il piacere che essa ci offre.
Qual è la differenza tra la birra cruda e la birra artigianale?
Birra cuda e birra artigianale sono sinonimi, viene utilizzata la definizione “artiginale” per questioni di marketing.
La birra cruda fa male?
La birra cruda non fa male, ha ottime caratteristiche organolettiche e si può consumare con serenità.