Gli errori dei birrai: quando la schiuma della birra diventa eccessiva

Gli errori dei birrai: quando la schiuma della birra diventa eccessiva

Il problema della gasatura della tua birra è un dilemma antico come il tempo. Al momento di liberare il tappo della bottiglia, ti ritrovi sommerso da un’improvvisa esplosione di schiuma? E quando assaggi il tuo nettare casalingo, la lingua viene assalita da un’abbondante dose di anidride carbonica? Ti rassicuro, non sei solo in questa lotta.

Prima di tutto, non ti perdere d’animo. Tutti, almeno una volta nella vita, hanno dovuto affrontare questa sfida. È un fenomeno naturale. L’importante è comprendere quali possano essere le cause e correggere tempestivamente gli errori commessi. Un’eccessiva formazione di schiuma può essere un segnale di un grave problema di infezione o di un errore nella fase di carbonatazione. Esaminiamo insieme tutte le possibili origini di questo fastidioso inconveniente, così che tu possa evitarlo in futuro.

Iniziamo con un’analisi: la tua birra è troppo carbonata o produce anche una quantità eccessiva di schiuma al momento dell’apertura? Presenta un cattivo odore? O forse ha un sapore acidulo?

Primo dramma: l’infezione che ha sconvolto la vita di una persona.

Dopo aver proliferato e scialacquato le risorse nutritive, i batteri si autodistruggono o restano inerte.

Se la tua birra dovesse propinarti un cattivo odore o un sapore decisamente acido, sappi che hai fatto l’amara scoperta di una brutta infezione. Non temere, non è certo mortale proporre quelle bevande al tuo palato. Potresti tutt’al più avvertire un certo malessere digerente. Tuttavia, sarà inevitabile dover sacrificare l’intera cotta di birra.

Si parla di infezione quando i batteri avventurano un’incursione vittoriosa sui lieviti nel complicato processo di fermentazione della birra, mutando gli zuccheri in sostanze acide e producendo esalazioni fastidiose (come odore di gomma bruciata, feci o terra). La concentrazione batterica nella birra non rappresenta mai una minaccia letale in quanto la presenza, pure se modesta, di alcol opera come un antibiotico naturale. Dopo aver proliferato e scialacquato le risorse nutritive, i batteri si autodistruggono o restano inerte.

A questo punto, bisogna indagare sulle ragioni per cui i batteri si sono dati al proliferare nella tua birra. Hai prestato la giusta attenzione alla pulizia degli strumenti? Hai introdotto nel fermentatore qualche ingrediente (come luppolo in dry hopping, miele, spezie o altro) che potesse contaminare la birra? Hai inoculato una quantità di lievito attivo sufficiente?

LEGGI SUBITO ANCHE:  Come leggere un igrometro: istruzioni e consigli

Inizia col rivedere attentamente le basi dell’igiene, leggendo il nostro post sulla sanitizzazione e pulizia e quello sulla sterilizzazione delle bottiglie. Ricorda che se la quantità di lievito immessa è inadeguata oppure se il lievito inoculato è inattivo o sonnolento, è estremamente probabile che altri microrganismi si moltiplichino e si impossessino del terreno che spetterebbe al lievito. Nessun regno rimane a lungo senza sovrano! Consulta il nostro post sul Pitching Rate per approfondire questa tematica.

Errore nella fase di preparazione #2: il priming errato

Se così è, va' e non peccare mai più.

Ascolta, non è così tragico come potresti immaginare. Può capitare a chiunque, anche a te. Se per caso hai aggiunto un po’ troppo zucchero durante l’imbottigliamento, e la fermentazione è scattata in maniera massiccia, ecco il risultato: una gassatura eccessiva. La tua birra non risulta cattiva all’olfatto, né ha un gusto acido; semplicemente è diventata molto frizzante, a causa di un’eccessiva dose di anidride carbonica. Ti consiglio di consultare il nostro articolo su Priming e Carbonatazione per capire meglio dove potresti aver commesso l’errore di dosaggio.

Ma sopratutto… pensandoci bene, forse è giusto così. A volte nella vita si aggiunge troppo “zucchero”, si dà troppo vento alle proprie passioni, e il risultato è una vera e propria esplosione di emozioni. Nonostante ciò, il sapore non è amaro e l’odore non è acre. È semplicemente l’effervescenza di vivere, di portare al massimo le proprie energie per risvegliare il palato della vita. Forse hai solo bisogno di un po’ di tempo per stappare la bottiglia e lasciar dissipare l’eccesso di gas.

Terzo episodio del dramma: la fermentazione che non è stata completata

pensandoci bene, forse è giusto così.

Se la tua bevanda non presenta fastidiosi sapori sgradevoli e se le dosi di priming erano state correttamente calcolate, potrebbe darsi che tu abbia imbottigliato mentre la fermentazione era ancora in corso. A che densità hai chiuso le bottiglie? Era quello il valore previsto dalla tua ricetta?

LEGGI SUBITO ANCHE:  Le meravigliose birre italiane: i mozzafiato aromi delle ricche ed eleganti birre d'Italia

Se la tua densità finale era diversa da quella prevista, oppure comunque superiore a 1020, è molto probabile che la causa di ciò sia proprio la fermentazione ancora in corso. Prima di imbottigliare, è sempre importante assicurarsi che la fermentazione sia completata, controllando la densità periodicamente e assicurandoti che questa rimanga stabile per almeno qualche giorno. Se noti che il valore si attesta intorno a 1030 o addirittura superiore, potrebbe essere segno che i lieviti si sono fermati ma che c’è ancora una gran quantità di zucchero da fermentare. Considera di aggiungere ulteriore lievito o di aumentare la temperatura di fermentazione finché la densità non scende.

Ti avverto: imbottigliare mentre la fermentazione è ancora in corso è estremamente pericoloso, poiché l’eccesso di anidride carbonica potrebbe far esplodere le bottiglie!

La vita è un po’ come la fermentazione della birra, con i suoi processi che devono completarsi prima di poterne apprezzare il risultato. È importante essere pazienti e non pretendere di ottenere troppo presto ciò che stiamo cercando.

Distinti saluti,

Le proteine sono responsabili di tutto: il quarto dramma della serie

Se escludi tutte le spiegazioni precedenti, dovrai affrontare il problema delle proteine. Sto parlando delle proteine contenute nella birra, non di quelle che ti fanno gonfiare in palestra. La schiuma sulla birra è composta da proteine che si uniscono per formare quel soffice e vellutato strato sopra il liquido dorato. Se ci sono troppe proteine, la schiuma sarà invadente. Hai utilizzato del frumento non maltato, malto di frumento, fiocchi di frumento, fiocchi d’avena o malto pils in grandi quantità? In tal caso, è consigliabile effettuare la pausa proteica durante la miscelazione.

Questi tipi di cereali poco modificati contengono un’elevata quantità di proteine. La pausa proteica, da effettuare intorno ai 55 gradi, serve a decomporre le proteine, evitando appunto questo tipo di problemi.

La vita è fatta di equilibri delicati, di sostanze che si uniscono e si decompongono, di processi che si svolgono sotto i nostri occhi senza che ce ne accorgiamo. Così come nella birra, dove le proteine possono trasformare una bevanda in un’esperienza spiacevole, anche nella vita bisogna trovare il giusto bilanciamento, evitando che alcune componenti diventino eccessivamente invadenti. Proviamo a ricordarci di questo equilibrio ogni tanto, magari mentre gustiamo un buon bicchiere di birra, ammirando la sua schiuma soffice e vellutata.

LEGGI SUBITO ANCHE:  I migliori bicchieri da tequila: ogni goccia di agave gustata con design imperdibili

Il quinto dramma: l’eccesso di luppolo ti ucciderà

Del luppolo, Sei tu il fervente adoratore dell’umile luppolo, che con la sua infinita varietà e il suo aroma inebriante domina la tua passione per la birra? Ti sei forse lasciato trasportare dall’entusiasmo e hai aggiunto una quantità spropositata di luppolo in dry hopping al tuo prezioso liquido dorato?

Non preoccuparti se, nonostante la massa di luppolo aggiunta, la tua birra non presenta segni di infezione: è probabile che la sacrosanta dose di luppolo abbia scatenato un’esplosione di schiuma, in virtù delle prelibate sostanze contenute in quest’erba magica, capaci di favorire la formazione e la tenuta della schiuma stessa.

In realtà, casi simili sono piuttosto rari, ma la vita è piena di stranezze e improbabilità. Non si può mai escludere che nel mondo della birra accadano fenomeni al di là della nostra comprensione.

Hai indagato per trovare una soluzione al tuo impertinente problema luppolato? Se così è, va’ e non peccare mai più. Ma ricorda, nella ricerca della perfezione birraia, il luppolo è un alleato potente, ma a volte anche imprevedibile. Sii pronto ad affrontare le sue inaspettate manifestazioni di potenza.

I migliori saluti birraiosofici,